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Comune di Escolca nel Sarcidano in Sardegna

Il paese di Escolca, piccolo centro del Sarcidano in provincia di Cagliari, ha una popolazione di 692 abitanti distribuiti su un territorio di 14,72 kmq, suddiviso in due estensioni territoriali poste a circa 10 chilometri di distanza l'una dall'altra.

Escolca possiede, infatti, un'isola amministrativa nella località di San Simone stretta tra i Comuni di Gergei, Mandas, Villanovafranca e Gesico, mentre il territorio circostante il centro abitato confina con quelli di Gergei, Serri e Mandas ed è caratterizzato a nord dalla presenza della Giara di Serri, a sud da una zona ricca di dolci colline nelle quali si coltivano soprattutto cereali ed ulivi.

Il possesso della zona di San Simone e del suo villaggio ha origini incerte, ma la leggenda narra che il borgo era anticamente abitato dai Mori e che una grave epidemia di peste decimò la popolazione; i superstiti chiesero aiuto ed asilo ai villaggi vicini però nessuno volle accoglierli: solo Escolca diede loro ospitalità e così gli antichi abitanti di San Simone donarono i loro terreni in segno di riconoscenza agli escolchesi.

La tradizione continua narrando che vi fu una certa opposizione alla donazione da parte degli abitanti di Mandas, i quali sostennero che le terre di San Simone erano molto più vicine al loro territorio, e che quindi gli appartenevano di diritto: i due villaggi si accordarono allora per una prova risolutrice della controversia, aggiogando due buoi (uno per ogni borgo) ad un carro con la statua di San Simone e stabilendo che il territorio sarebbe appartenuto al villaggio nel quale si fosse recato spontaneamente il giogo; fu così che Mandas accettò la perdita dei territori reclamati, chiedendo però che ogni anno durante i festeggiamenti in onore del Santo la statua fosse portata in processione dal borgo di San Simone al paese di Escolca passando anche per Mandas, una tradizione rispettata ancora oggi.

Per secoli la piccola borgata ha conservato immutata il suo aspetto, con le caratteristiche casette raccolte intorno alla chiesa di San Simone, edificata riutilizzando i resti di un nuraghe (su Nuraxi Mannu) come fondamenta: le antiche abitazioni dei contadini, delle quali purtroppo oggi rimangono solo pochi resti, presentavano le strutture portanti in pietra e i muri di tramezzo in “ladiri”, mattoni realizzati essiccando al sole terra cruda impastata con acqua e paglia; la loro struttura era caratterizzata da un grande cortile e dalla “lolla”, una sorta di porticato dove lavorare al riparo dalle intemperie.

Le case dei contadini rimandano a quella che da sempre è la vocazione produttiva di questo territorio, incluso oggi nella XIII Comunità Montana del Sarcidano – Barbagia di Seulo (la sua altitudine è, infatti, di 416 metri sul livello del mare), caratterizzata da diffuse coltivazioni di ulivi, cereali e vitigni e dall’allevamento del bestiame, in particolare quello ovino.

La zona nella quale sorge l’abitato di Escolca, sebbene non siano molto numerose le testimonianze archeologiche giunte fino ai giorni nostri, fu abitata fin dal periodo nuragico rappresentato dal nuraghe Mogurus, il quale sorge in posizione strategica sul pendio della Giara di Serri: è un nuraghe monotorre, realizzato con rocce basaltiche locali, la cui struttura si è conservata per un’altezza di circa 2 metri e mezzo.

Numerosi frammenti e resti di epoca romana confermano la continua frequentazione del territorio, facendo supporre che in quel periodo storico e fino ad alcuni secoli fa esistessero almeno due centri urbani, uno dove sorge l’attuale paese, l’altro nei pressi della chiesa della Vergine delle Grazie, situata a circa un chilometro dall’abitato e chiamata anche “Santa Maria de Bingias” per la presenza di una campana recante l’iscrizione “S. Maria de Bingias della Villa de Escroca, anno domini MDLXXVIIII”, risalente quindi al 1579.

Le prime attestazioni di Escolca (termine forse derivato dal nome “Skolca”, che probabilmente indicava un insieme di piccoli villaggi sorti intorno alle chiesette i cui ruderi si trovano ancora oggi nei dintorni del paese) sono però molto più antiche, infatti il nome compare per la prima volta nel periodo medioevale, quando nell’IX secolo la villa di Escolca apparteneva alla Curatoria di Siurgus nel Giudicato di Cagliari.

A partire dal 1347, sotto il dominio aragonese, il territorio passò per un breve periodo nelle mani del nobile catalano Raimondo Desvall che lo mantenne fino al 1350, anno in cui Escolca entrò a far parte dei possedimenti di Giovanni Carroz, con la limitazione in perpetuo della proprietà ai soli discendenti maschi e l’impossibilità di vendere i territori a sudditi non aragonesi.

Dopo numerosi passaggi successori e dinastici Escolca e la Curatoria di Siurgus furono incorporati nel Ducato di Mandas, nato ufficialmente il 23 dicembre 1614 con la concessione a don Pedro Maza de Carroz Ladron del titolo di Duca di Mandas e Villanova.

Con l’avvento del Regno di Sardegna e la fine del regime feudale, Escolca fu ricompreso prima nella Provincia di Isili poi in quella di Cagliari; nel 1931 passò alla provincia di Nuoro fino al maggio 2005 quando, in seguito alla creazione delle nuove province sarde, il paese è tornato a far parte di quella di Cagliari.

 

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