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Comune di Ovodda nella Barbagia di Ollolai in Sardegna

Posto al confine tra la regione storica della Barbagia di Ollolai e il Mandrolisai, il territorio del Comune di Ovodda si estende su una superficie di circa 41 km quadrati, popolati da 1729 abitanti ed appartenenti, dal punto di vista amministrativo, alla Provincia di Nuoro e alla Comunità Montana della Barbagia - Mandrolisai.

Il centro abitato sorge ad un'altitudine di circa 710 metri sul livello del mare alle pendici del monte "Orohole", uno dei maggiori rilievi della zona insieme al Monte Mighinari che raggiunge i 1266metri, mentre la porzione del territorio meno elevata (348 m.s.l.m) è costituita dalla valle del fiume Taloro, parzialmente sommersa dall'invaso artificiale di Cucchinadorza, creato per la realizzazione dell'omonima centrale idroelettrica.

Quest'imponente opera, che costituisce il 1° salto del Taloro, è entrata in servizio nel 1962 assieme agli impianti di Badu Ozzana (2° salto) e Benzone (3° salto): la centrale di Cucchinadorza è alimentata dal serbatoio di Gusana tramite una galleria del diametro di quasi 3 metri e lunga oltre 4 chilometri; la centrale di Taloro è invece entrata in servizio nel 1980 ed ha una capacità produttiva di oltre 200.000 chilowatt.

L'ambiente naturale incontaminato in cui è immerso il paese di Ovodda è molto suggestivo, con località come Sa Orrada, Su Ghirone e la Valle del Taloro, caratterizzate da splendidi scenari naturali ricoperti da una rigogliosa macchia mediterranea, ginepri e boschi di lecci, oleandri, olivastri, sughere e roverelle.

Qui volteggiano ancora l'aquila del Bonelli, l'astore sardo, il falco, il nibbio, la poiana, l'airone e la pernice, mentre il sottobosco offre rifugio a cinghiali, volpi, martore, conigli e lepri, donnole e daini: un'immensa ricchezza faunistica e naturalistica, godibile appieno anche grazie agli itinerari realizzati dall'Enel con la collaborazione dei Comuni di Ovodda, Teti, Gavoi, Ollolai, Olzai e Tiana.

I percorsi naturalistici, fruibili a piedi, a cavallo ed in canoa, rientrano nel programma Natura e Territorio dell'Enel per la valorizzazione degli aspetti ambientali, turistici e ricreativi delle località nelle quali sorgono i principali impianti di produzione di energia elettrica.

 

Dal punto di vista storico, il territorio di Ovodda ha visto la frequentazione da parte dell’uomo fin dalle epoche più remote, come dimostrano i numerosi resti archeologici: tra gli altri ricordiamo, oltre ai nuraghi di “Osseli” e “Nieddio”, le tombe dei giganti nella zona di “Su Nodu e’ Lopene”; i menhir di “Predas Fittas” (che tradotto letteralmente significa “le pietre infisse”); le domus de janas di “Ghiliddoe” e il villaggio romano di “Domosnovas” o “Domusnovas”, sorto probabilmente lungo l’antica via di collegamento tra Cagliari (Caralibus) e Olbia (Ulbiam).

Nel centro storico si trova la chiesa di San Giorgio, patrono del paese, edificata in stile aragonese e caratterizzata dal campanile risalente alla fine del ‘700; al suo interno è possibile ammirare una statua in legno del XVII secolo.

Tra le feste religiose quella principale è dedicata a San Pietro (28 e 29 giugno), ma la festa forse più sentita ed attesa, come del resto in quasi tutti i centri della Barbagia, è il Carnevale, durante il quale sembrano quasi riprendere vigore gli antichi moti feudali di ribellione contro il potere e l’autorità costituita: il momento più suggestivo e caratteristico della festa è il giorno del “Meuris de Lessia” (Mercoledì delle Ceneri), quando un pupazzo chiamato “Don Conte Forru” viene posto al rogo, tra centinaia di persone dal volto annerito col nerofumo che urlando e cantando se ne fanno beffe in tutti i modi.

Le attività economiche prevalenti, oltre all’allevamento e all’agricoltura, sono quelle relative alla lavorazione del granito, del sughero e le attività artigianali che valorizzano le antiche tradizioni alimentari, con la produzione del pane Carasau e dei dolci tipici di questa zona della Sardegna; un’ulteriore occasione di sviluppo potrebbe venire dal turismo, sempre più attento alla genuina semplicità delle zone interne dell’isola.

 

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