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Comune di Baressa in Marmilla nella Provincia di Oristano Sardegna

Paese dall'aspetto tipico dei centri della Marmilla, con le case costruite in calcare marnoso color giallino.

Nel centro storico, caratterizzato da viuzze strette e tortuose, è possibile ammirare alcuni portali perfettamente conservati ed altri in fase di restauro.

Baressa appartenne all'antico giudicato di Arborea ed era curatoria di Parte Usellus; venne poi assegnata alla contrada di Parre Montis, nella contea di Quirra.

Chiesa parrocchiale di San Giorgio

La chiesa ebbe un primo impianto cinque-seicentesco, sul quale si innestò un intervento del 1775-80 che comportò la realizzazione di archi, forse per il sostegno di una volta in muratura.

La facciata ha evidenti influenze spagnole mentre il campanile adotta la soluzione centrale, in seguito all’abbattimento nel 1815 (a causa di un fulmine) dell’originaria torre a lato del prospetto.

Molto interessanti gli altari delle due cappelle laterali, riccamente decorati con eleganti colonnine in trachite. La cappella sul lato destro conserva la statua lignea della Vergine Assunta, con gli arti mobili e un ricco vestito di raso bianco e filigrana d'oro risalente al secolo XVIII.

Villaggio di Simala e Santa Maria di Atzeni

Nella regione di Santu Sadurru sono stati rinvenuti gruppi di tombe ad incinerazione e ad inumazione. Le spoglie dei cadaveri cremati erano custodite in urne di terracotta di fattura abbastanza rozza e di forma molto particolare (a conca con pareti rettilinee), coperte da un piatto con accanto ampolline, piatti, unguenti e altri oggetti simili.

Le tombe ad inumazione erano costituite da 6 lastroni di arenaria disposti in modo da formare una specie di cassone e contenenti, altre allo scheletro, alcune stoviglie, uno specchio di bronzo, un ascia di ferro e altro materiale. Sono inoltre state rinvenute monete dell’età tardo-repubblicana e del primo secolo dell’impero.

A Santa Maria Atzeni si trova una necropoli tardo-repubblicana nella quale sono stati ritrovati una patera (coppa usata per le libaggioni durante i sacrifici) a vernice nera con iscrizione neopunica ed una lucerna di tradizione punica.

Nuraghe Molas

Nuraghe monotorre discretamente conservato; nelle sue vicinanze è stata individuata un'officina di lavorazione dell’ossidiana e sono state recuperate punte di frecce in ossidiana, raschiatoi e accettine.

Nel territorio sono presenti anche i nuraghi Codinas, Funtana Piccia e Su Cungiau de su Castiu, tutti risalenti alla prima metà del secondo millennio a.C.

 

Indicazioni Stradali
     

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