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Comune di Fordongianus nel Barigadu in Provincia di Oristano Sardegna

Sorto sui resti dell’antica sede fortificata di Forum Traiani, è un centro agricolo e termale di 1200 abitanti situato sulla sponda sinistra della valle del Tirso, nell’antica via che in epoca romana conduceva da Cagliari a Olbia. Fu sede vescovile dal secolo V all’alto medioevo, poi divenne capoluogo della curatoria di Barigadu (o Fordongianus), nel giudicato di Arborea.

Chiesa di San Pietro

La parrocchiale in stile gotico, intitolata a San Pietro Apostolo, è stata edificata in conci di trachite rossastra a vista sulle rovine di un’antica chiesa del ‘400.

L’ingresso principale, diviso a metà da una bella e colossale colonna di trachite, presenta le colonne che ai fianchi reggono l’architrave lavorate artisticamente, come la lunetta traforata sopra la porta.

Sempre nella facciata, molto belle sono le due grandi finestre bifore laterali a sesto acuto e il rosone centrale di forma circolare, lavorato a traforo in pietra rossa con colonnine raggianti.

Altre due piccole finestre rotonde, finemente traforate in stile gotico, servono più che a dar luce all’interno a decorare la facciata.

All'interno, caratterizzato dalle arcate a sesto acuto, sul lato sinistro si trova una cappella con volta a crociera che apparteneva alla vecchia chiesa. L’altare maggiore è in marmo bianco così come il pavimento del presbiterio e di quasi tutta la chiesa, tranne quello delle prime due cappelle laterali che è in cemento.

Chiesa di San Lussorio

Situata a poca distanza dal paese sulla statale 388, la chiesa venne costruita verso il 1110-1120 dai monaci Vittorini su un preesistente luogo di culto paleocristiano del Santo, che secondo la tradizione qui venne martirizzato durante le persecuzioni di Diocleziano.

Il tempio è ad una navata, con coperture a capriate. All’abside sono addossate due colonnine con basi scolpite: quella di sinistra presenta una figura arcaica con il braccio sinistro sollevato. La semplice facciata gotica risale al '500.

All’interno, vicino all’altare, si trova una cripta del IV sec. che è una delle più antiche costruzioni dell’arte paleocristiana sarda (secondo la leggenda proprio in questa cripta venne martirizzato S. Lussorio).

Domus De Janas

Lungo la strada che conduce ad Allai si deve svoltare a destra e proseguire per un centinaio di metri, fino a raggiungere una proprietà privata all’interno della quale si trovano le domus.

Gli abitanti del periodo neolitico erano soliti seppellire i morti in grotticelle artificiali, scavate nella roccia in modo da ottenere ambienti a forma di piccoli forni. Vengono denominate "is fornus" ma più comunemente sono conosciute come "domus de janas" ossia "case delle fate".

Terme e Forum

L’insediamento urbano di Forum Traiani naque in epoca romana (I sec. d.C.), sia come presidio militare e mercato sia per lo sfruttamento delle acque calde termali a scopo curativo. L’area archeologica, in buono stato di conservazione, comprende principalmente il Forum (pavimentato a grandi lastre rettangolari) e le terme. Queste si articolano in due complessi distinti il primo dei quali, risalente al I sec. a.C., è incentrato sulla Natatio, una vasca rettangolare nella quale l'acqua calda fluisce da una bella fonte a forma di testa leonina. Il secondo stabilimento invece, risalente alla fine del II-III sec. d.C., utilizzava acque riscaldate artificialmente.

Acquedotto

Il tratto attualmente residuo, che ha una lunghezza di circa 250 metri in direzione est e di 80 metri in direzione sud-ovest, presenta una struttura in opus caementicium con parametro in opus vittatum mixtum alquanto irregolare.

Ogni 4/5 metri l’impianto murario presenta delle luci rettangolari in laterizio. Queste luci dovettero servire, presumibilmente, per consentire il deflusso delle acque piovane provenienti dai rilievi retrostanti, le quali si incanalano in questo settore formando un'area paludosa (Pischina de ludu). Lo specus, che ha una larghezza di circa ½ metro, è rivestito da uno strato di cocciopisto sostenuto dal muro continuo dello spessore di quasi un metro.

Casa aragonese dei Madeddu

Nelle vicinanze della chiesa parrocchiale si trova un bell’esempio di abitazione signorile cinquecentesca, col portale e le finestre realizzate in trachite nello stile tardo-gotico aragonese. Una serie di colonne sostiene il loggiato che si apre sull’ampio cortile. L'edificio viene in parte utilizzato come biblioteca pubblica.

Ponte romano

Il grande ponte (che costituisce una delle vie d’accesso al paese) è stato ricostruito nel XIX secolo sfruttando le pile in opus quadratum di un antico e grandioso ponte romano a sette luci.

Casteddu Ecciu

Costruzione edificata su una preesistente struttura megalitica, forse riutilizzata e ampliata in età bizantina e poi in età giudicale, tra il XI e il XII secolo. Presenta un ambiente in conci squadrati che probabilmente doveva essere una cisterna, oppure un vano interrato per l'alloggiamento. Chiamato anche castello Becciu, conserva oggi solo alcuni avanzi di torri e di mura perimetrali.

Ipogeo funerario Sa Domo de Sa Senôra

Sulla falda trachitica che digrada verso il letto del Rio Sa Senôra si trova una tomba a camera trapezoidale a soffitto piano, che presenta sulla parete di fondo una arca litica ad arcosolio. La tomba potrebbe essere parte di un'area funeraria più vasta.

I confronti con le varie tipologie di sepolture sarde permettono di stabilire che la tomba risale all’età tardo-antica, ma non è comunque possibile determinare se essa appartenesse o meno ad un personaggio cristiano.

Anfiteatro

I resti attualmente visibili documentano la pianta ellittica dell'anfiteatro ed il suo orientamento, determinato dalla conformazione del piccolo avvallamento in cui si inseriva. Venne realizzato integralmente in muratura, forse in opus quadratum in blocchi trachitici, che costituiva il parametro del nucleo in opera cementizia. Le dimensioni dell'anfiteatro sono rilevabili solo approssimativamente, calcolando i probabili assi della cavea e dell'arena, ed appaiono simili a quelle dell'anfiteatro di Nora.

 

Indicazioni Stradali
     

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