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Comune di Nughedu Santa Vittoria nel Barigadu in Provincia di Oristano Sardegna

Piccolo centro, situato su un costone all’estremità nord-orientale del Barigadu, il cui territorio è dominato dalla poderosa Giara del Monte Santa Vittoria: nella piana granitica si ergono spettacolari ammassi di roccia dalle forme più bizzarre.

Si affaccia ad occidente nel lago Omodeo e ha una popolazione di circa 600 abitanti. Secondo alcune leggende, il nome deriva dal fatto che anticamente la zona del Monte Santa Vittoria era particolarmente ricca di noci. Da non perdere la visita allo splendido bosco di Assai (gestito dall'ispettorato forestale) con una vasta oasi faunistica dove sono ospitati numerosi daini: la grande foresta di lecci e sughere e le rocce granitiche conferiscono un fascino tutto particolare a questa località.

Nel paese, quasi di fronte alla chiesa di S.Vittoria si trova una casa risalente al '500, la quale conserva un timpano e una loggia; un abitazione simile, sempre del '500, si trova nella via Garibaldi e arricchisce ulteriormente il pregio ambientale dell'interessante centro storico

Chiesa di S.Giacomo

Nella parte più antica del paese si trova la parrocchiale del 1500, dedicata a San Giacomo: la facciata a due ordini è caratterizzata dallo splendido rosone gotico e dal coronamento con merli.

L'interno è gotico-catalano con volte a crocera nel presbiterio e capitelli scolpiti. Sulla piazza antistante la chiesa si affaccia l'ex casa parrocchiale cinquecentesca, con una bella loggia in trachite.

Chiesa di San Basilio

Verso Sorradile, in posizione dominante sulla valle del Tirso, si trova il novenario campestre di San Basilio: risalente al 1600, è caratterizzato da piccole casette e da un bel loggiato lungo tutto il lato sud della chiesetta.

Il prospetto della chiesa è quello classico a coronamento piano privo di merlature, col rosone sostituito da una nicchia quadrangolare con modanatura simile a quella che sovrasta il grande portale. Quest’ultimo, preceduto da tre piccoli gradini in conci squadrati e consunti, è racchiuso da due semicolonne in trachite rosata a fusto liscio, poggianti su due blocchi decorati con motivi zoomorfi che fungono da plinti. Sull’angolo destro del coronamento, quasi a sovrastare l’insieme, si trova un semplice campaniletto a vela realizzato in conci di trachite, con monofora a luce a tutto sesto. Lungo il fianco meridionale della chiesetta corre un porticato sorretto da otto colonne lisce in trachite, arricchite con capitelli sapientemente sagomati dagli scalpellini gotico-catalani.

Domus de janas Sas Arzolas de Goi

Questa “necropoli preistorica” è situata a poche centinaia di metri dal paese, sulla strada vecchia per Ardauli. E’ formata da ben 18 cellette scavate nella roccia del bancone trachitico, molte delle quali però sono state distrutte dai lavori di una cava attiva fino a qualche anno fa. All’interno di alcune di esse si può ancora ammirare, scolpita nella roccia, la testa del toro, il Dio maschile adorato dalle popolazioni del neolitico che seppellivano i loro morti in queste grotticelle artificiali.

La divinità femminile era invece la cosiddetta Dea madre o Grande Madre mediterranea, unica custode dei segreti della vita, che è stata venerata per diversi secoli nell’intera isola.

Monastero Benedettino

Percorrendo la strada per Austis si arriva presso il monte S.Vittoria, dove sorgeva un monastero benedettino medioevale probabilmente risalente al secolo XI.

Su Casteddu

Questo sito, di primaria importanza per la storia di Nugheddu, testimonia la presenza in questi luoghi di abitatori Protosardi già nel neolitico. Sono ancora ben visibili i resti, distribuiti in una vasta zona, di un’imponente insediamento umano con i ruderi di quelle che dovevano essere le primitive capanne in muratura (probabilmente con copertura lignea), oggi ridotte a confusi ammassi di pietrame.

Sul margine settentrionale del piano si trova una struttura megalitica che, per la sua particolare conformazione data da due pietre fitte sormontate e architravate da un imponente lastrone, richiama sia le classiche tombe dei giganti sia i dolmen.

 

Indicazioni Stradali
     

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