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Comune di Norbello nel Guilcer in Provincia di Oristano Sardegna

Centro agricolo e pastorale con un fiorente artigianato tessile, si trova sull'altopiano di Abbasanta e conta circa 1100 abitanti per una superficie di 26,92 km2 e un'altitudine di 313 m.

Non si conoscono dati precisi sulla nascita del paese di Norbello (anticamente chiamato "Norchidda") caratterizzato dalle vecchie case costruite in pietra di basalto.

Si reputa che sia stato abitato fin dai tempi della nascita di Ghilarza; anzi, a questo proposito si crede che un gruppo di ghilarzesi (proprietari di terreni in una zona molto distante dal paese di origine) si siano insediati in questo territorio formando l’agglomerato al quale diedero il nome di Norbello.

In epoca medioevale appartenne al giudicato di Arborea; durante la dominazione aragonese e spagnola fece invece parte del marchesato di Sedilo.

Chiesa di Santa Maria della Mercede

La chiesa della Beata Vergine della Mercede si trova alla periferia di Norbello, a poca distanza dalla parrocchiale dei SS. Quirico e Giuditta.

Il sito fu frequentato dall’uomo già in età nuragica e romana, e abitato in quella bizantina.

Sono evidenti i resti archeologici di una necropoli utilizzata nel VII secolo.

La più antica attestazione documentaria della sancta Maria de Norgillo si rintraccia in un atto del Condaghe di S. Maria di Bonarcado, databile tra il 1146 e il 1185.

Nel quadro del recente restauro si è appurato che le fondamenta dell’edificio romanico, limitate a pochi filari di pietre, sfruttano dove possibile le tombe bizantine, una delle quali ha restituito un ricco corredo funerario.

La fabbrica romanica, risalente alla seconda metà del XII secolo, riprende i modi della clesia nuova di Bonarcado, in particolare per la tecnica e per la messa in opera dei cantoni in trachite scura e basalto di media pezzatura.

L’esiguità delle fondamenta della struttura unita alla cedevolezza del terreno alluvionale determinò il divaricamento dei fianchi, cui si pose rimedio già in corso d’opera. L’impianto è navata unica con abside semicircolare a nord-est e copertura lignea. Nei paramenti si aprono a filo il portale della facciata (architravato con arco di scarico a sesto rialzato) e strette monofore di taglio allungato, centinate a doppio strombo (una per fianco e una nell’abside).

Chiesa dei Santi Quirico e Giuditta

La parrocchiale si trova nell’abitato a poca distanza dalla chiesa di S. Maria. Il sito, frequentato già in età nuragica, ha restituito documenti archeologici di una necropoli utilizzata nel VII secolo, confermando l’ insediamento bizantino. Menzione di un prebiteru de Norgillo e di un curatore de Norghillos si rintraccia nel Condaghe di S. Maria di Bonarcado, rispettivamente in un atto databile tra il 1146 e il 1185 e in uno datato 1229.

La chiesa, ricostruita nel XVIII secolo, conserva della originaria fabbrica romanica un tratto del fianco sud.

Il paramento è in cantoni di trachite scura e di basalto di media pezzatura, tagliati e posti in opera con cura: vi si apre una sfilata monofora, centinata a doppio strombo.

Chiesa di Sant'Ignazio


La chiesetta campestre situata a pochi chilometri da Norbello è stata la prima in Sardegna dedicata a S.Ignazio da Laconi (consacrata nel 1951).

Nuraghe Predu Cossu

Il monumento nuragico è facilmente raggiungibile dall’abitato di Norbello proseguendo verso l’innesto della SS 131.

All’esterno si configura esattamente come tanti altri nuraghi a sviluppo verticale dalla planimetria circolare, con camera voltata ad ogiva. Appena varcata la soglia ci si accorge però che si tratta di un monumento particolare, unico nel suo genere: dopo l’ingresso ci si ritrova infatti subito nella camera, poiché il soffitto del corridoio d’accesso s’innalza decisamente verso la parte alta dell’ogiva di copertura. Quest’ultima è conica, mentre la camera è irregolarmente quadrata con pareti rettilinee o lievemente curve.

Sulla parete a destra dell’ingresso si apre un vano scala, apparentemente sollevato di alcuni decimetri dal suolo; sul fondo a sinistra della parete rettilinea è presente un piccolo ampliamento e a destra un’altra nicchia poco profonda.

È difficile, a parte l’aspetto esterno, accostare questo edificio agli altri nuraghi sardi, nemmeno a quelli a “tholos” o “a stanze allungate”.

Non lontano dal nuraghe si trova una tomba dei giganti a struttura isodoma, con blocchi lavorati accuratamente nella camera e nel rivestimento esterno.

Pur mancando le strutture superiori è visibile la base del monumento e la galleria funeraria lunga circa 6 metri.

Protonuraghe Funtana Suei

Il protonuraghe, situato alla periferia settentrionale del paese, è raggiungibile dalla statale 131 deviando all'altezza del km 122 (bivio di Abbasanta). Sulla strada da Abbasanta a Norbello, percorrendo sulla destra una strada campestre, dopo circa 800 metri s'imbocca sulla destra un sentiero che porta al monumento.

Lo stato di conservazione è buono: esternamente l'opera muraria è rozza, caratterizzata da massi di basalto grandi e piccoli con poche zeppe di piccole pietre.

Il protonuraghe, lungo 16 m e largo 12, presenta due ingressi sui lati lunghi e due celle su un lato del corridoio (largo 1,5 m) che attraversa l'asse più corto: una di esse ha di fronte la scala che conduceva al piano superiore.

Dall'ingresso situato a nord-est (l'altro è attualmente ostruito) il corridoio immette sulla destra in una cella semiellittica, e poi in una seconda cella di forma rotondeggiante; le due celle si trovano a livelli diversi rispetto a quello del corridoio.

Sia gli ingressi esterni che quelli delle celle hanno luce trapezoidale, con un lastrone per architrave.

Nuraghe di Mura Pilosu

Poco lontano dal ciglio della strada, a circa 500 m ad est del protonuraghe di Funtana Suei, si trova un nuraghe dello stesso tipo, il quale purtroppo è in cattivo stato di conservazione.

Tombe dei giganti di Funtana Suei

Questa tomba dei giganti, vicina al nuraghe a corridoio di Suei, presenta un’eccezionale regolarità di costruzione, soprattutto nei due blocchi che formano gli stipiti dell’ingresso. Un’altra, situata poco lontano, raggiunge una lunghezza di quasi 12 metri: ha la caratteristica forma a barca, con le pareti in tecnica ciclopica lievemente aggettanti verso l’alto e un piccolo stipetto alla sinistra dell'ingresso.

 

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