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Comune di Santulussurgiu nel Montiferru in Provincia di Oristano Sardegna

Centro montano di 2800 abitanti a prevalente economia pastorale e artigianale (tessitura, produzione di coltelli a serramanico e di finimenti per cavalli), si trova sul versante orientale del Monte Ferru, sul bordo di un antico cratere vulcanico.

La sua origine risale agli anni 1000, quando un evento straordinario costrinse gli abitanti di San Leonardo a cercare riparo in un luogo più sicuro, nella zona dove esisteva una chiesetta dedicata al martire San Lussorio. Il centro storico è caratterizzato da alcune abitazioni in pietra scolpita.

Chiesa di Santa Maria degli Angeli

Nella centrale piazza Meloni si erge la facciata rinascimentale della chiesa di S. Maria degli Angeli, risalente al 1483 e recentemente sottoposta ad un radicale restauro. Al suo interno si trovano vari dipinti e un notevole altare maggiore ligneo del '700, con una statua della Madonna degli Angeli risalente al '500.

Parrocchiale di San Pietro

La chiesa parrocchiale, risalente ai primi anni del secolo, è caratterizzata dalla presenza sul lato destro delle belle arcate di controspinta.

Chiesetta di S.Leonardo di Siete Fuentes

Situata in località S. Leonardo de Siete Fuentes in un minuscolo borgo religioso e di villeggiatura montana, seminascosta nel parco di una delle più incantevoli località dell'Isola, circondata da gigantesche querce secolari, laghetti e corsi d'acqua formati dalle famose sette fonti, si trova questa chiesa appartenuta all’ordine dei Cavalieri di Malta, che qui costruirono anche un ospedale.

Venne eretta in due tempi: prima una chiesetta romanica in pietra trachitica scura nel 1140-1150, che venne poi ampliata in stile gotico con conci basaltici nel 1300-1325.

Il prospetto principale deriva dall’estensione a sinistra e verso l’alto della facciata originaria, il cui mantenimento obbligò a soluzioni architettoniche che condizionarono in senso romanico lo stile gotico.

Il campanile è a vela con bifora a centine ovali. L’interno a pianta rettangolare e navata unica (con volta a crociera costolonata) è piuttosto spoglio ma la chiesa è importante proprio quale esempio di integrazione del romanico col gotico. Alla destra della facciata un moncone d’arco potrebbe essere l’unico residuo delle strutture di raccordo della chiesa all’antico ospedale. Nella parete destra della chiesa si trova una porta murata che ha negli stipiti la croce a otto punte (maltese): forse era riservata ai cavalieri dell'ordine di Malta, che potevano accedere direttamente al presbiterio.

Case caratteristiche e chiesetta di S.Croce

Nei dintorni della chiesa di S. Maria degli Angeli, nel più antico quartiere del paese, vale la pena di vedere varie case e palazzetti con ornati in pietra del'700 decorati da scalpellini locali. Nelle vicinanze si trova anche la chiesetta di S. Croce, di fondazione romanica e anticamente intitolata a S. Lussorio, risalente nelle linee attuali al 1644.

Museo della tecnologia contadina

Situato in via Deodato Meloni nei locali di una caratteristica casa padronale, è articolato su due livelli nei quali sono raccolti 1400 strumenti da lavoro e oggetti di uso quotidiano. Alcune locandine murali ricordano i giochi e i canti del passato, l’alimentazione e i proverbi più curiosi. Una sala è dedicata ai reperti archeologici ed espone pietre e ceramiche relative al periodo che va dall’età prenuragica a quella giudicale, provenienti dal territorio lussurgese.

Nuraghe Zuanne Madau

Il nuraghe sorge su un terreno scosceso verso sud, ai piedi della collina di Banzos. Si tratta di una struttura complessa, composta dalla torre principale e da due torri secondarie affiancate ad essa a sud. L'ingresso principale è parzialmente crollato e perciò risulta abbastanza difficile accedervi: si può comunque vedere che esso è sovrastato da un architrave e da una feritoia di scarico. Nello spessore murario si apre un corridoio di 3,5 m con volta angolare, una cella quasi complementare ricolma dotata di 12 filari e due nicchie laterali. Tra le torri sono visibili anche le tracce di un cortile, oggi riempito da materiale di crollo e limitato da tre filari semidistrutti alti mezzo metro, che raggiungono i due metri e mezzo circa all'ingresso del mastio.

Nuraghe Piricu

Situato su un altipiano basaltico che digrada verso sud, il nuraghe è posto in vista dei torrenti Cispiri e Baracontu: è un monumento complesso, formato da una torre centrale e dalle tracce di quattro torri aggregate.

La torre principale, l'unica discretamente conservata, è formata da 20 filari per un'altezza di 12 m. A meridione l'ingresso di sezione trapezoidale con architrave immette in un corridoio lungo m 4,35 che conduce alla cella al piano terra, le cui pareti e la volta sono formate da 14 filari aggettanti a "tholos", con tre nicchie a volta ogivale collegate con l'esterno. A destra del corridoio una scala ricavata nello spessore murario conduce, percorrendo una semi-circonferenza, al primo piano.

Delle torrette marginali residuano unicamente poche tracce, che evidenziano anche l’esistenza di un cortile collegato a tre di esse.

I massi del paramento esterno del mastio hanno differenti tecniche di lavorazione: i primi otto filari sono sbozzati mentre dal nono in su i conci hanno dimensione ridotta e lavorazione più accurata.

Nuraghe Mura Lavros de Suba

Sorge su un piccolo altipiano basaltico che digrada verso sud lungo la valle del torrente Mura Lavros: questo territorio conserva ancora cinque nuraghi tutti vicini tra loro, a testimonianza di un denso insediamento preistorico.

Il monumento a torre e camera unica ha l’ingresso e la base molto danneggiati, anche se rimangono le tracce evidenti di una scala e di una nicchia di guardia. Il paramento nord occidentale è quello che si conserva meglio, con circa 6 m di altezza e con 8 filari con massi sbozzati. Lungo il corridoio, anch'esso praticamente distrutto, vi sono le tracce di due nicchie; la cella è in parte ricolma di terra. A poca distanza dal nuraghe si trova una pietra circolare seminterrata, con una concavità centrale accuratamente realizzata: si tratta forse di una base di macina.

Nuraghe Muru de Sa Figu

Posto a 350 metri di quota su un pendio declinante a est sopra il rio Ròia Dùos, è un nuraghe monotorre di pianta circolare. L'ingresso a sud-est, sormontato da un architrave con feritoia triangolare di scarico, immette nell'andito retrostante strombato leggermente verso l'interno, con una nicchia semiellittica molto profonda sulla destra. Nella camera rotonda, eccentrica rispetto all'esterno, si apre sulla destra una nicchia: non vi è traccia di altri vani o scale, perciò il nuraghe deve considerarsi costituito dal solo piano terreno con terrazzo terminale.

 

 

 

 

Nuraghe Krasta

Situato a quota 762 metri in località Elighe Onna al centro di un roccione piatto, isolato e dominante sulla campagna circostante. Il nome Elighe Onna è quello attribuito al nuraghe dai lussurgesi, ma è anche noto come nuraghe Krasta, dal latino crastum, luogo fortificato.

Il nuraghe si compone di una torre primitiva e di un corpo frontale aggiunto, con due torri unite da una cortina curvilinea. La torre antica mostra l'ingresso a sud-est, sormontato da un architrave con finestrino di scarico.

Nuraghe Banzos

Sorge su una collinetta in una zona ricca di reperti archeologici, sicuramente sede di un insediamento di dimensioni considerevoli ed abitata in varie epoche, a poche decine di metri dal rio Banzos. Questo nuraghe monotorre presenta una planimetria molto semplice: ingresso di sezione trapezoidale con architrave, corridoio e cella alla quale si accede tramite un ingresso ad arco ogivale alto 5,5 m. La camera, la cui volta è crollata, è perfettamente circolare con un diametro di 4,75 m. Non sono presenti né nicchie né scale; esiste invece la breccia di scarico sull'architrave di ingresso.

I massi sovrastanti l'apertura principale presentano una rientranza minima e danno così alla costruzione un aspetto cilindrico.

Villaggio tardo nuragico di Monte Agudu

Il monte Agudu (monte Acuto o monte Chiodo, dal catalano "agut") raggiunge un’altezza di 923 m e si trova sulla strada Santu Lussurgiu-Cuglieri.

Tutti i fianchi della collina, tranne quello nord, sono caratterizzati da una serie di terrazze costruite per creare delle piattaforme: il lato sud, più accessibile, presenta il primo di quattro bastioni basaltici (lungo 13 m ed alto 1,5) formato da massi poligonali di media grandezza disposti longitudinalmente, sbozzati nelle facce a vista.

Verso la cima si trova una piattaforma formata da grossi massi sistemati in una spaccatura della roccia. In cima alla collina si trovano i resti di quello che probabilmente era un santuario tardo nuragico: molte piccole lastre di pietra lavorata formano un pavimento sul quale poggiano massi staccati dal suolo. Si tratta di insediamenti stratificatisi a partire dall'epoca nuragica sino a quella della dominazione cartaginese e romana.

Sul lato superiore del secondo masso situato sulla parte più alta della collina si possono osservare i resti di un’iscrizione romana di periodo imperiale.

Acropoli a domus de janas di Funtana Orruos

Questa piccola acropoli situata ai confini del territorio di Santu Lussurgiu conta 6 domus de janas di piccole dimensioni, ma non per questo prive di particolari architettonici interessanti. La maggior parte di esse sono a pianta circolare, una sola è a pianta rettangolare. Quasi tutte presentano un dromos più o meno lungo mentre due presentano, oltre ad esso, due camerette. Gli ingressi hanno i consueti rincassi per il lastrone di chiusura, a volte sagomati elegantemente.

Purtroppo sono state spogliate in varie epoche di tutti i reperti interessanti.

Antichi mulini

A poca distanza da Santulussurgiu verso Bonarcado, nel rio sos Molinos, si trova la cascata S'Istrampu 'e Molinos, che prende il nome dai mulini un tempo alimentati dalle acque del torrente e che ancora si vedono in completo abbandono.

Uno è ottimamente conservato, ed era in funzione fino a pochi anni orsono.

 

Indicazioni Stradali
     

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