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Comune di Villa Sant'Antonio in Provincia di Oristano Sardegna

Borgo rurale della Marmilla con circa 1000 abitanti, situato a nord-ovest della Giara di Gesturi. Costruito in epoca tardo-medioevale sulle rovine dell’antica colonia romana denominata Iulia Augusta Uselis, conserva numerose testimonianze archeologiche.

Proprio per il fatto di essere una colonia romana, rivestiva una particolare importanza militare ed economica fra i centri abitati della regione.

Dell'antico centro, esteso circa 18 ettari, rimangono le fondamenta di edifici in blocchi squadrati di marna, tracce di un decumanus e numerosi frammenti di ceramiche, laterizi, vetri, tessere di mosaici e monete.

Il paese, che appartenne in epoca medioevale al giudicato di Arborea e divenne in seguito capoluogo di diocesi, si caratterizza per la presenza di vecchie case in pietra.

San Bartolomeo

Chiesa di Santa Reparata

L’interessante chiesa dedicata a Santa Reparata sorse nel secolo XVII alle pendici del colle Donigala, ad ovest dell’attuale abitato, dove si trovano gli antichi ruderi di un sito romano. La chiesa è uno dei più interessanti esempi di architettura religiosa rustica della zona: presenta una facciata con coronamento orizzontale merlato e un piccolo campanile a vela, ed è circondata da un bel recinto a portici. L’edificio, completamente ristrutturato verso la fine del XVIII secolo, conserva strutture romaniche in base alle quali si individua un impianto originario a 3 navate con abside orientato. Il notevole interno, con ornati in pietra e stucco, conserva della costruzione originaria i lastroni litici della pavimentazione, le fondamenta dei setti divisori e i primi filari dei muri perimetrali. Sul fianco meridionale, un tratto di cornice terminale decorata è stato riutilizzato nella costruzione della muratura della prima cappella laterale.

 

Chiesa di Santa Lucia

La chiesa campestre di Santa Lucia si trova sull’altopiano a circa 6 km dal paese, là dove forse esisteva un monastero, testimoniato dai ruderi tutt’intorno.

Ponte romano e strada romana

Sulla strada per Villaurbana alla periferia del paese, molto ben conservato, si trova il ponte romano sul Rio su Forraxi. Il ponte a fornice unico, i cui conci esterni sono stati rifatti in epoca imprecisata, poggia solidamente su una larga piattaforma calcarea rettangolare. Largo circa 3 metri, presenta la volta interna ancora originaria, ottenuta con lastre di calcare bianco di piccole dimensioni cementate con la calce. Del parapetto in muratura rimangono invece solo alcune tracce. A circa 70 metri a nord-est dal ponte vi è un pozzo quadrato costruito con grossi blocchi di calcare bianco, anch’esso probabilmente risalente all’apoca romana.

Prima e dopo il ponte, per una lunghezza complessiva di 300 metri, si scorge il fondo stradale costruito con lastre di calcare e conservato abbastanza bene, con in risalto i solchi prodotti dalle ruote dei carri. La strada permette di stabilire che Usellus era collegato a Forum Traiani.

Resti romani in località Santu Perdu

In questa località sono numerose le testimonianze di epoca romana: presso la chiesa di Santa Reparata sono venuti alla luce i resti di antiche costruzioni, monete, ceramiche, anfore nonchè monete puniche, vetri e iscrizioni funerarie.

Il centro romano probabilmente rivestiva il ruolo di avamposto e controllo delle vie di comunicazione, al fine di prevenire le infiltrazioni Barbare verso i campi coltivati. Sul ciglio del colle venne eretta una poderosa cinta muraria del perimetro di 900 metri circa, costruita con blocchi in pietra.

Tra gli edifici più importanti si segnala la presenza di un impianto termale, testimoniata dal rinvenimento di tegole e dai resti di un edificio, parte in pietra e parte in laterizio.

Tomba dei giganti “Motrox'e Bois”

Per raggiungere la tomba, all'altezza della piazza del paese si imbocca la strada per la chiesetta di S.Lucia: la strada si interrompe a circa 500 m a ovest della sepoltura, risalente al periodo Nuragico recente e finale. Lunga m 8,2 e con una larghezza variabile da 1,82 a circa 1,95 m, la tomba di Matrox'e Bois (“l'ammazzatoio dei buoi”) è costituita da una cella rettangolare scavata nella roccia ma provvista di una pavimentazione di lastre di calcare. Le pareti sono costituite da pietre di marna con la faccia a vista rifinita, come nel templio a pozzo di Santa Cristina a Paulilatino.

Nel vano funerario sono state trovate le ossa di circa venti individui in maggioranza adulti. Scarso il corredo ceramico, mentre sono abbondanti gli oggetti di ornamento personali che indicano una tomba dell’aristocrazia. La maggior parte dei gioielli sono d’importazione fenicia o etrusca, e risalgono al VII-VI secolo a. C.;

 

Indicazioni Stradali
     

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Destinazione :  oppure