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Comune di Santa Giusta nel Campidano in Provincia di Oristano Sardegna

Centro del Campidano di Oristano, situato sulla sponda nord-est dello stagno omonimo, ha una popolazione di 3700 abitanti.

Anticamente denominato Othoca, è di probabile origine punica: si sono messe in luce tombe puniche e romane.

Othoca è ricordata negli itinerari, e la sua importanza è legata al fatto che si trovava al centro delle strade che verso il settentrione portavano a Turris (Porto Torres) e verso il meridione a Karales (Cagliari). Da qui partiva anche la strada per Tibula. Il nome della città vuol dire "città vecchia" e corrisponde a quello dell'africana Utica.

Faceva parte del giudicato di Arborea, ma era frequentato già dall’antichità come attestano i numerosi nuraghi presenti nel territorio.

Nella zona di S.Maria de Nabui è stato identificato un probabile insediamento fenicio, frequentato già tra il IX e VIII secolo a.C: posto a sud dell'antica Othoca, presso Capo Frasca, il suo territorio doveva raggiungere quasi i confini di quello di Cagliari. Nella stessa zona, all'estremità sud dello stagno di San Giovanni, in località Bau Arena è stato identificato un insediamento romano: mentre non sono più visibili i resti di molte abitazioni, dell'acquedotto, di una strada e delle cisterne (esistenti sino alla fine dell'800), i più recenti scavi hanno portato alla luce resti di terme, di edifici privati e di tombe.

La città doveva essere collegata, oltre che con i centri meridionali, anche con il settentrione attraverso una strada che, passando dietro il Monte Arci, raggiungeva Uselis.

Cattedrale di S. Giusta

Costruita nella prima metà del XII secolo da maestranze pisano-lucchesi, è a tre navate: la centrale coperta in legname e le laterali con volte a crociera. Alcune delle colonne sono romane: provvengono infatti dalla zona archeologica di Tharros. La cattedrale ha subito dei restauri importanti nel XX secolo, che comportarono anche la ricostruzione della torre campanaria. All’interno della chiesa, sotto il presbiterio sopraelevato, si trova una cripta che potrebbe derivare da un martyrium preesistente e ha condizionato tutta la struttura del monumento. La cripta è ampia, coperta con voltine in pietra concia poggianti su muri e tozze colonne con capitelli; all’illuminazione dell’ambiente provvedono alcune finestrelle aperte nell’abside sotto lo zoccolo.

In una delle cappelle più recenti si può ammirare un bel retablo dipinto e dorato.

Al centro della facciata tripartita in conci di arenaria, una grandiosa trifora illumina l’interno della chiesa mentre sopra il portale pisano, sormontato da due leoni in marmo bianco insolitamente rivolti verso l’esterno, è presente una croce in trachite nera.

Chiesa di Santa Severa

Piccola chiesetta situata all’ingresso del paese, è caratterizzata da un bel prospetto in conci di arenaria, probabilmente trecentesco.

Ponte romano

  1. Giusta era originariamente un centro romano (Othoca) situato all’incrocio di due importanti strade: la viaTurre-Karales(da Porto Torres a Cagliari) e la via Tibulas-Sulcis (da S.Teresa di Gallura a S.Antioco). Il tracciato della strada è documentato da un piccolo ponte romano, visibile nei pressi del bivio della vecchia ss 131 con la nuova superstrada, sulle rive dello stagno. Originariamente il ponte si sviluppava su 5 arcate di diverse dimensioni, per una lunghezza di 28 metri ed una larghezza di circa 6 metri. Venne realizzato verso la seconda metà del I° secolo a.C., in opera cementizia con paramenti in blocchi squadrati di trachite verde e grigia di Fordongianus. A sud del ponte è ancora visibile un tratto lastricato di pietre basaltiche largo circa 6,5 metri.

 

Indicazioni Stradali
     

Partenza :  oppure 

Destinazione :  oppure