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Comune di Isili nella Sarcidano in Sardegna

Isili, moderno centro attualmente in provincia di Nuoro, con la nuova suddivisione provinciale farà parte di quella di Cagliari: la cittadina, con una popolazione di circa 3100 abitanti ed un'estensione territoriale di 6793 ettari, è uno dei centri più importanti della zona ed il fulcro dell'"attività economico " sociale del Sarcidano e della Barbagia di Seulo.

Tra i numerosi servizi per il cittadino presenti ad Isili ricordiamo, oltre ai più importanti uffici pubblici, l'Ospedale di San Giuseppe e due istituti superiori (Tecnico Commerciale e per Geometri e Liceo Scientifico); importantissima è anche l'area industriale di "Perd'e Cuaddu", nata negli anni 70', che offre la disponibilità alle imprese di spazi insediativi e di adeguati servizi, non ultimo il Centro Servizi Sardegna Europa, struttura specializzata nell'assistenza e consulenza alle imprese che intendono insediarsi nell'area.

Il paese, che si trova ad un'altitudine di 523 metri sul livello del mare, sorge ai margini di un altopiano che si affaccia sulla vallata del Sarcidano, in un paesaggio caratterizzato da estese valli e da dolci colline, attraversate dalla tortuosa e suggestiva linea del Trenino Verde che da qui si inerpica fino a Sorgono attraversando boschi di lecci e di roverelle alternati alla meravigliosa macchia mediterranea.

Le aspre pareti verticali delle gole che si aprono nel territorio di Isili, regno della rara aquila del Bonelli, attirano sempre più numerosi gli appassionati dell'arrampicata e del free climbing mentre le rigogliose campagne offrono la possibilità di più rilassanti escursioni in bicicletta e a cavallo.

La superficie pianeggiante, resa fertile dai numerosi fiumi e ruscelli, è coltivata soprattutto a cereali e foraggio, utilizzato per l'allevamento di bovini, ovini e suini; da circa un decennio le abbondanti acque del territorio sono raccolte nella diga di Is Barrocus, che sbarrando il corso del fiume Mannu ha creato il lago artificiale di San Sebastiano.

L'invaso artificiale, che prende il nome dall'omonima chiesetta situata su un isolotto al centro del lago, è capace di contenere 12 milioni di metri cubi d'acqua e costituisce oggi una splendida zona turistica.

 

Dal punto di vista storico il territorio risulta abitato fin dal Neolitico, come testimoniano gli insediamenti di Pranu Ollas, Su Taccu, Pranu Litteras e le numerose “domus de janas”, sepolture scavate nella roccia, visibili nelle zone di Domeranus, Settilixi, Fadali, Nedda e Tana de Margianis (la tana delle volpi); molto interessante è anche la tomba di Musisiddi, edificata con i resti di statue menhir spezzate.

In epoca successiva la zona fu densamente abitata dalle popolazioni nuragiche, tanto che finora i nuraghi censiti sono 32: tra essi spicca il famoso nuraghe “Is Paras”, in ottimo stato di conservazione e dotato di una tra le più grandiose tholos nuragiche della Sardegna.

Il territorio in seguito fu colonizzato dai romani, i quali lo sottrassero all’influenza cartaginese nel II secolo d.C. grazie a Tiberio Sempronio Gracco: Isili divenne quindi una regione romana, come testimoniano i resti di fondazioni, gli abbondanti cocci ceramici e alcuni ponti tuttora in buono stato di conservazione; importanti insediamenti romani sono presenti nella zona confinante con Nurallao, dove sorgeva l’antica Bidda Beccia (Borgo Antico) e ai confini con Nurri e Serri, nella zona di Baraci dove sorgeva il borgo di Biora.

Le scorrerie e le incursioni sul territorio da parte dei pirati saraceni determinarono, probabilmente, la nascita dell’attuale Isili 5 km più a sud dell’antico villaggio di Bidda Beccia; il toponimo del nuovo insediamento potrebbe derivare dagli “Ilienses”, l’antica popolazione che secondo l’autore romano Pausania (vissuto negli anni intorno al 110-180 d.C.) si stabilì in Sardegna dopo la distruzione dell’antica città di Troia.

Il villaggio di Isili fece parte, in epoca medioevale, della curatoria di Parte Valenza nel giudicato di Arborea per passare poi, successivamente alla conquista della Sardegna da parte degli Aragonesi, sotto il controllo di Berengario Carroz.

Con la nascita del Ducato di Mandas, nel 1614, Isili entrò nei possedimenti di don Pedro Maza de Carroz Ladron, continuando a far parte dei territori ducali fino all’abolizione del regime feudale ad opera dei Savoia, avvenuta definitivamente nel 1843: tuttavia, già l’8 dicembre 1821 Isili divenne sede provinciale, con una popolazione di circa 50 mila abitanti ripartiti su 51 comuni.

Nel 1859 la provincia di Isili fu soppressa e la cittadina fece parte di quella di Cagliari fino al 1929, passando quindi a Nuoro dove è rimasta fino al maggio 2005, quando è tornata a far parte della provincia di Cagliari in seguito alla nascita delle otto nuove province sarde.

Le attività economiche del territorio si basano, oltre che sull’offerta di servizi al circondario e sull’agricoltura, anche sull’artigianato, che costituisce motivo di orgoglio ed attrattiva turistica: i magnifici lavori in rame battuto, i gioielli in filigrana, gli oggetti in legno intagliato e la tessitura di arazzi e tappeti ripropongono motivi funzionali e ornamentali forgiati nel corso dei secoli, vere e proprie opere d'arte realizzate con cura e maestria.

L’attenzione verso il recupero e la conservazione delle tradizioni ha portato alla nascita del Museo del Rame e del Tessuto e al ripetersi, immutato da secoli, del carnevale con la Maschera de s’Entrecoru, già citata a metà dell’Ottocento dall’Angius.

 

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