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Comune di Siurgus Donigala nella Trexenta in Sardegna

Il Comune di Siurgus Donigala, situato nel cuore dell'Alta Trexenta, si estende su una superficie di 76,45 kmq ed ha una popolazione di 2189 abitanti (censimento 2001): il paese attuale ha una storia piuttosto recente, poiché la sua nascita risale al 1927 con l'unione degli antichi borghi di Donigala Siurgus e Siurgus.

La presenza umana nel territorio è, però, testimoniata da diversi ritrovamenti risalenti fino al Neolitico: le domus de janas in località Zraghi costituiscono una testimonianza di quest'epoca, come le Perdas Fittas (nome sardo dato ai menhir, che letteralmente significa "pietre conficcate"), che forse segnalavano il luogo sacro in cui venivano sepolti i defunti.

Del periodo pre-nuragico rimangono alcuni insediamenti, costituiti da capanne edificate con tecniche costruttive simili a quelle utilizzate negli attuali "pinetti", i caratteristici edifici in pietra e pali di legno che i pastori barbaricini realizzano in campagna per poter accudire il bestiame.

Per quanto riguarda il periodo nuragico, il territorio era densamente popolato e fra i più importanti e rappresentativi resti di tale epoca troviamo il nuraghe Su Nuraxi (omonimo di quello di Barumini), che sorge nel centro abitato.

Purtroppo la successiva colonizzazione da parte dei romani, che definivano questi territori "il granaio di Roma" per la loro particolare fertilità, ha lasciato ben poche costruzioni nuragiche intatte.

Con l'avvento dei bizantini in Sardegna si ebbe una massiccia opera di cristianizzazione, perpetrata attraverso la costruzione di numerose chiese e la nascita di diversi conventi: nell'antico borgo di Seurgus i monaci bizantini costruirono un monastero, le cui rovine sono ancora visibili a pochi km dal centro abitato in località "Ortu".

In seguito alle invasioni barbariche, la Sardegna godette di una certa autonomia amministrativa che portò alla nascita dei quattro Giudicati di Torres, di Gallura, d'Arborea e di Cagliari: i documenti dell'epoca giudicale testimoniano la presenza dei due villaggi di Seurgus e Donigala.

I giudicati al loro interno erano ripartiti in curatorie, governate da magistrati chiamati curatori: i paesini dell’Alta Trexenta e del Sarcidano formavano la Curatoria di Seurgus, appartenente al Giudicato di Cagliari, il cui capoluogo dal X al XI secolo fu Seurgus e più tardi Mandas.

Successivamente la Curatoria di Seurgus passò al Giudicato d’Arborea e poi entrò a far parte del regno Aragonese; nel 1614 insieme alla Barbagia di Seulo, a quella di Ollolai, alla Baronia di Sicci ed al Marchesato di Terranova la Curatoria di Seurgus fece parte del Ducato di Mandas, il più vasto feudo sardo dell’epoca spagnola.

Per almeno mille anni i paesi di Seurgus e di Donigala Seurgus ebbero quindi vita autonoma, ma col passare dei secoli la distanza esistente tra i due antichi centri fu sempre più urbanizzata, fino a dar vita all’odierno nucleo urbano.

Il territorio del centro trexentese è caratterizzato da un’altitudine media inferiore ai 500 metri, con la punta massima di 585 m. raggiunta dal Monte Turri; dal punto di vista idrogeologico la zona è interessata da numerosi fiumiciattoli a carattere torrentizio, il più importante dei quali è il Mulargia che da origine all’omonimo lago artificiale.

L’invaso creato dalla diga del Mulargia ha un’estensione di circa 12 Kmq e funziona un po’ da “valvola di sfogo” per le acque provenienti dal lago del Flumendosa, collegato al precedente tramite una condotta sotterranea.

Dal punto di vista dello sviluppo economico l’Amministrazione Comunale ha concentrato i suoi sforzi sul turismo: negli anni novanta furono appaltate e realizzate alcune strutture turistiche ai bordi del lago, tra le quali un albergo locanda, un campeggio, un maneggio ed un impianto di rimessaggio barche.

La nascita del Consorzio Turistico dei Laghi, costituito per creare vere azioni di promozione turistica integrata nel territorio dei Comuni che si affacciano sui laghi del Flumendosa, Mulargia, Flumineddu e Is Barroccus, ha visto la predisposizione di diversi percorsi archeologici ed opportune azioni di marketing che puntano a far conoscere le bellezze di questa zona.

 

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