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Comune di Milis nel Montiferru in Provincia di Oristano Sardegna

Centro situato alle falde del Monte Ferru, al confine settentrionale del Campidano di Oristano, che conta circa 1.700 abitanti.

Il territorio, caratterizzato da imponenti portali di accesso alle proprietà agricole, era frequentato già dall’età nuragica e divenne in età romana un importante insediamento militare.

Particolarmente affascinante è il suo centro storico, fatto di stradine lastricate e piccole case di basalto impreziosite da soglie e stipiti di arenaria.

Milis è un centro conosciuto da molto tempo per l'attività dei suoi abitanti, famosi commercianti di agrumi che da secoli percorrono in lungo e in largo la Sardegna.

Chiesa di San Sebastiano

La parrocchiale di stile gotico-aragonese si erge nella piazza principale ed è intitolata a San Sebastiano. Venne edificata nel XV secolo, anche se alcune parti più antiche lasciano supporre un preesistente edificio. Vi sono custodite numerose reliquie, tra cui quelle del cosiddetto "miracolo di San Paolo". Secondo la tradizione storicamente documentata, nel 1675 la statua di San Paolo nella omonima chiesa inizio a sudare sangue: gli ecclesiastici e il popolo, richiamati dal suono delle campane che si erano messe a suonare da sole, assistettero al miracolo e il viso del santo venne asciugato con un copricalice che viene conservato. Il campanile della chiesa, pur gradevole, risale agli anni '50.

 

Chiesa di San Paolo

La chiesa di impianto romanico, risalente ai primi del XII secolo, si trova nel cimitero del paese: fondata dai Camaldolesi, viene completata nel XIII sec. La parte piu bassa della facciata, per oltre un terzo della sua altezza, è realizzata con arenaria del Sinis. La facciata bicroma invece presenta fasce di basalto e trachite alternate con regolarità a fasce di arenaria, in stile toscano, ed è tripartita da lesene che si raccordano in 3 arcatelle sotto il frontone. Nelle lunette laterali si inseriscono rombi gradonati mentre quella centrale ospita un oculo circolare.

L'interno a navata unica con impianto a croce commissa (cioè il principio dell’abside a filo con la parete del transetto) ha copertura a capriate lignee, il transetto è coperto invece con volte a crociera. Il braccio di sinistra del transetto è raddoppiato, con l’aggiunta di un corpo anch’esso coperto a crociera affiancato alla navata.

Dalle differenti tecniche murarie presenti nella struttura si deducono due distinte fasi edilizie, anche se non è possibile ricostruire nei dettagli tutto l’iter costruttivo.

Vi sono custoditi tre dipinti cinquecenteschi di maestri catalani, che rappresentano S. Paolo, la Crocefissione e la Madonna con Bambino.

Presso la chiesa, nell’ambito di una necropoli, è stata scoperta una stele in basalto con l’incisione di un volto schematico riferibile ad artigianato sardo–punico.

Chiesa di San Giorgio

La chiesa di S.Giorgio, edificata intorno al 1640, sorge a nord del paese in prossimità della strada per Seneghe.

Si tratta di un edificio costruito secondo la tecnica dell’opus mixtum, con pietrame basaltico di varie dimensioni associato a laterizi con blocchi di tufo irregolari.

La navata unica con copertura a capriate si sviluppa in altezza ed è più bassa del presbiterio, il cui tetto risulta edificato a spicchi e si trova in posizione più elevata rispetto alla sagrestia con tetto a spioventi.

All’interno, oltre un arco trionfale a sesto acuto si trova il presbiterio.

 

Chiesa della Madonna del Buoncammino

Verso Narbolia si trova la chiesetta campestre della Madonna del Buon Cammino, così chiamata perché anticamente i commercianti milesi vi si recavano per invocare la protezione della Madonna lungo il tragitto che dovevano compiere nei loro commerci. Ancora oggi durante la festa vengono benedetti i mezzi dei commercianti e le automobili della popolazione.

Chiesa di Santa Vittoria

Situata all'interno dell'abitato presso il rione Barigadu, presenta tracce di un preesistente edificio che potrebbe essere stato il luogo di culto del primitivo centro di Milis. È la sede della confraternita dello Spirito Santo, e da qui partono le processioni della Settimana Santa dirette alla Chiesa Parrocchiale: riti che assumono a Milis grande importanza.

Chiesa di San Pietro di Milis Piccinnu

La chiesa di S. Pietro apostolo si trova nel sito campestre di “Milis Piccinnu”, abitato fin dall’età nuragica e frequentato in quella romano-repubblicana. Come “villa”, l’insediamento medievale esisteva ancora nel 1388 mentre le notizie più antiche riguardanti la chiesa risalgono agli inizi del XII secolo. Non esistono murature residue della chiesa alto-medievale, ricostruita con impianto mononavato in conci calcarei nella metà del XIII secolo. Si conservano la facciata, che presenta un campanile a vela con luce ogivale, e tratti dei fianchi. Sul paramento vi è una bifora parietale e si apre il portale architravato e lunettato, i cui stipiti riutilizzano materiale basaltico forse proveniente dal vicino nuraghe.

Benchè la chiesa si trovi in territorio di Seneghe è di competenza religiosa dei Milesi.

Nuraghe Cobulas

Il nuraghe Cobulas, situato sulla sinistra della strada provinciale Milis-Bonarcado, appartiene topograficamente e strategicamente al gruppo di nuraghi posti a difesa del Montiferru.

Il nuraghe, con impianto a tholos, è costituito da un corpo principale a cinque lobi e presenta un ampio cortile prospicente il mastio ed un potente antemurale parzialmente turrito. Il monumento è leggibile per tutto il suo perimetro: emergono infatti le strutture murarie del corpo principale, del mastio e delle cinque torri laterali raccordate da cortine murarie; più difficile è la lettura dell'antemurale, essendo individuate con chiarezza soltanto due torri. Esternamente è possibile apprezzare alcuni dettagli costruttivi e planimetrici del nuraghe, in particolare l'impianto delle camere a tholos e la presenza di una celletta intermuraria a pianta ellittica.

Palazzo Boyl

Il palazzo dei Marchesi Boyl di Putifigari, edificato nel Settecento, conserva quadri, armi antiche, una pinacoteca e cimeli del periodo risorgimentale. Fu salotto di grandi aristocratici, parenti ed amici del marchese che arrivavano dal resto dell'Italia per trascorrere i mesi estivi. I Boyl vendettero la proprietà e il palazzo cominciò a cadere in rovina, fino a quando non venne acquistato dal Comune di Milis nel 1977. Un complesso e costoso restauro ha riportato l'edificio all'antico splendore, destinandolo a museo, sale convegno, mostre e attività sociali. La struttura a due piani presenta un prospetto perfettamente simmetrico rispetto all’asse mediano. La parte centrale leggermente aggettante, enfatizzata dal coronamento con funzione di belvedere, è racchiusa da paraste in rilievo a fasce parallele con capitelli ionici al piano terra, lisce negli altri. Una cornice marcapiano segna orizzontalmente l’edificio e tutte le finestre sono sormontante da mensole aggettanti.

Villa Pernis

L'altro grande edificio del paese è Villa Pernis, situata di fronte alla chiesa di San Paolo: Benvenuto Pernis giunse a Milis alla fine del secolo scorso, e vi volle impiantare uno stabilimento per l'allevamento di cavalli, che sarebbe dovuto diventare il più grande dell'isola. Per questioni politiche l'impresa non andò avanti: resta comunque il grande edificio con il parco, recentemente acquistato dalla regione Sarda.

 

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