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Comune di Nurachi nel Campidano in Provincia di Oristano Sardegna

Paese ubicato lungo la SS 292 (nord-occidentale sarda), si trova a circa 8 km da Oristano ed ha una popolazione di circa 1.600 abitanti.

Le prime fonti relative a questo abitato sono la “Cosmographia” dell’Anonimo di Ravenna e la “Geographia” di Guidone, nelle quali sono elencati gli antichi centri tra i quali figura “Annugras” interpretato “Ad Nuragus” con riferimento a Nurachi.

Nurachi viene nominato assai raramente nelle fonti tardomedioevali: nella Rationes Decimarum Sardiniae per l’anno 1341 e nell’atto di pace del 1388 tra la casa di Arborea e la casa Aragonese, dove figura come “Nurachi de Pische”, villa pertinente alla Curatoria di Campidano Maggiore con capoluogo a Solarussa.

In un insediamento ubicato in località Is Ollaius si sono rinvenute ceramiche puniche (anforoni commerciali, coppette, piattelli) ed attiche a vernice nera del IV sec. a.C.

 

Chiesa di San Giovanni

La chiesa, di costruzione antica, è dedicata a San Giovanni Battista. Nel primo pilastro a destra dell’ingresso si può vedere, scolpito sulla pietra, un Nurago e sotto di esso un pesce con l’iscrizione “Hoc est signum auctoris,/ Istius oppidi de Nuraqui”.

Per via di questa iscrizione si pensa che il Nurago col pesce fossero l’antico stemma del paese.

L’emblema del pesce, presente anche nella piletta dell’acqua santa, sembra da attribuire all’antico mestiere degli abitanti del paese, che era appunto quello di pescatori.

NURECI

Piccolo paese giacente entro una conca circondata da cinque colline che lo proteggono da molti venti, ha una popolazione di non più di 460 abitanti.

Nella zona sono state ritrovate stoviglie molto singolari con una lucerna e due grandi piatti di squisita fattura; successivamente venne scoperta un’urna cineraria contenente ossa e alcune fiale di vetro. Numerose sepolture sono state rinvenute nelle campagne circostanti il paese, dalle quali sono stati estratti molti vasi di rame e in una, oltre ad uno scheletro che aveva la tibia della gamba destra sulla sinistra quasi a formare un crocifisso, sono stati ritrovati un paio di orecchini d’argento e un anello.

Chiesa della Madonna d’Itria

Situata nella piana sottostante il paese, si erge solitaria con attorno le rovine del paesetto di Genadas, oggi scomparso.

Semplicissima nelle forme, la chiesetta a navata unica presenta una facciata squadrata realizzata in conci di piccola pezzatura, di colori e materiali differenti.

Ad abbellire gli estremi della facciata vi sono due colonne, sormontate da un architrave.

Acropoli Punica

Presso Su Pranu S’Ollastu si trova un antico insediamento punico di carattere militare: l’acropoli a pianta ellittica era circondata da un muro, del quale rimangono oggi solamente alcuni blocchi squadrati e i piani di posa.

Il mastio quadrangolare, situato ad un’altitudine di 349 m, presentava una lunghezza di circa 10 m per lato. L’abitato si estendeva nelle zone a sud e a ovest dell’acropoli, caratterizzata da tombe a fossa. L’insediamento punico, come rivelato dall’analisi dell’abbondante ceramica rinvenutavi, sorse intorno al V secolo a.C.

In questa stessa località è stato individuato un forte punico di modeste dimensioni.

Recinto megalitico di Corona e Crobu

Risalente al III millennio a.C.

 

Indicazioni Stradali
     

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