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Comune di Simala nella Marmilla in Provincia di Oristano Sardegna

Nel medioevo fece parte della Curatoria di Part'e Montis, sotto la Sigoria dei Giudici di Arborea e poi dei feudatari spagnoli Carroz e Centelles.

In località Gamussi sono state individuate le rovine di un’abitazione di una certa importanza, con un pavimento a mosaico a disegno geometrico e monete imperiali.

A Santu Sadurru presso la chiesa furono trovate alcune sepolture, una di un bambino e le altre di adulti: del corredo funebre facevano parte una lampada con un’ancora e due pesci in rilievo e un grosso anello di bronzo.

Casa Cancedda-Deiana

L’edificio sorge a 100 metri dalla chiesa parrocchiale; il suo ultimo proprietario, Eugenio Cancedda, era Giudice della Corte d'Assise di Cagliari.

La facciata della vecchia casa è decorata, sopra le finestre e le porte del piano superiore, con dei grandi medaglioni di ceramica: i personaggi raffigurati sono probabilmente dei giuristi.

L'attuale casa padronale dei signori Deiana si trova a fianco della chiesa parrocchiale ed è in fase di restauro: varcato il portale d'ingresso ci si trova in una corte vastissima, un tempo affollata da servi, bestiame, carri agricoli e lavoratori al servizio del nobile Deiana.

Sul lato sinistro del piazzale si può osservare la casa antica: sopra la porta principale, con gli stipiti lavorati, si legge un'iscrizione datata 1554 nella quale è menzionata Monserrata Deiana, nobile spagnola capostipite della famiglia.

Chiesa di Santa Vitalia

Situata alle porte del paese, la chiesa campestre di Santa Vitalia venne costruita tra il 1902 ed il 1914 sulle rovine di un’altra chiesa, intitolata a San Giovanni Battista, edificata nel 1597.

Il prospetto della nuova chiesa è stato edificato imitando lo stile spagnolo

Chiesa di San Niccolò Vescovo

La chiesa parrocchiale intitolata a San Niccolò è menzionata per la prima volta con questo nome nel 1603, ma in precedenza era dedicata a San Giovanni Battista. L’edificio odierno deriva da un restauro settecentesco conclusosi con la consacrazione della nuova struttura nel 1777.

All’interno, una cornice modanata percorre interamente la struttura a croce latina dell’edificio: su di essa si innestano le volte a botte della navata, del coro e dei cappelloni.

 

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