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Miniera di Serbariu a Carbonia nel Sulcis Iglesiente

Scheda Tecnica

Comune:Carbonia

Regione: Sulcis

Estrazioni minerali principali: lignite

Altimetria media: 80 metri

Proprietà: pubblica


Itinerario: si trova nella periferia sud di Carbonia e vi si accede attraverso una piccola strada sterrata vicino alla ferrovia.

Il villaggio minerario: sorge accanto al centro abitato, il tutto appare in completo stato di abbandono e semi distrutto. Il villaggio è costituito da vari uffici, da edifici minori, da una centrale elettrica, da una grande laveria e da due castelli per i pozzi di estrazione. Il tutto è circondato dal cemento e da pochissima vegetazione.

Il percorso storico della miniera: Serbariu è stata la prima miniera moderna di carbone della Sardegna. Il suo periodo d’oro nacque nel 1930, quando si occupavano del bacino i tecnici dell’Acai, sotto le direttive del Duce Benito Mussolini. L’estrazione, sul finire degli anni Trenta, raggiunse cifre da capogiro, anche grazie alla costruzione dei due castelli metallici per l’estrazione, profondi oltre 100 metri. Fu costruita un efficiente laveria e si scavarono numerose gallerie dotate di tutti i più moderni sistemi. Nel 1938 accadde un fatto davvero drammatico per la miniera, a causa delle infiltrazioni sotterranee d’acqua persero la vita cinque minatori durante il lavoro. Nel 1940 si registravano 3.000 operai alle dipendenze della miniera, più gli addetti ai trasporti e ai vari impianti. Presto però la situazione cambiò, il carbone arrivava nei porti di spedizione e stentava a partire, cosicché Serbariu, in poco tempo, arrivò a fornire di combustibile solo i centri vicini e quello di Santa Gilla a Cagliari.

La crisi si verificò durante la guerra, ci fu, infatti, un netto calo della produzione. Solo dopo il secondo conflitto mondiale l’attività riprese in modo graduale. Il netto miglioramento però si verificò nell’agosto del 1945 con l’operato del nuovo presidente della Carbosarda, società che gestiva tutte le miniere di carbone dell’isola, Chieffi, che gestiva l’Acai con la collaborazione dell’ingegner Rostan. Questi due valorosi uomini misero a collaborare con Serbariu le vicine miniere di Tanas, Cortoghiana e Bacu Abis e portarono il bacino a un periodo davvero florido, il numero dei dipendenti salì velocemente e la produzione migliorò notevolmente. Nel 1947 Serbariu raggiunse la migliore ripresa di tutte le miniere di carbone della Sardegna.

La crisi cominciò a farsi sentire alla fine degli anni Sessanta, quando il prezzo del carbone del Sulcis si abbassò notevolmente e comportò così numerosi licenziamenti e cali nella produzione. La miniera cessò l’attività nel 1971. La miniera di Serbariu non è circondata da una fitta vegetazione, ma è una delle miniere più moderne del Sulcis. I due castelli metallici per l’estrazione e la possente struttura in cemento della moderna centrale elettrica la rendono unica. Fa da sfondo alla miniera l’inconfondibile sagoma del Monte Sirai.

 

Indicazioni Stradali
     

Partenza :  oppure 

Destinazione :  oppure