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Comune di Nurri nel Sarcidano in Sardegna

Il Comune di Nurri, adagiato a 600 metri d'altitudine sul crinale di un vulcano spento ai margini del Sarcidano, dispone di un'estensione territoriale di circa 74 kmq con una popolazione di poco superiore ai 2400 abitanti.

L'abitato è dominato dalla chiesa parrocchiale in stile gotico-aragonese di San Michele Arcangelo e dalla sua torre campanaria, caratteristica perché completamente separata dall'edificio sacro ed abbellita da arcate pensili trilobate e da un bel portale in cotto; altri monumenti di rilievo sono il Convento dei Cappuccini risalente al '500, la chiesa di Santa Rosa da Viterbo (1643) e il Palazzo del Municipio del '700, originariamente adibito a collegio dei Gesuiti.

Il nome Nurri deriva probabilmente dal fatto che il nucleo originario del centro urbano è sorto attorno al Nuraghe Sardajara, del quale oggi sono visibili solo pochi resti; questi monumenti preistorici, diffusissimi su tutto il territorio, testimoniano la frequentazione di queste terre da parte dell'uomo fin dalle epoche più remote.

I nuraghi più importanti sono quelli di Corongiu'e Maria affacciato sul lago del Medio Flumendosa; di Santu Perdu (San Pietro), situato nei pressi dell'omonima chiesetta campestre e di Su Pizzu de is Cangialis, uno fra i pochissimi nuraghi pentalobati (a cinque torri) della Sardegna; i siti nuragici presenti sul territorio facevano presumibilmente capo alla grandiosa regia nuragica del Nuraghe Arrubiu, in territorio di Orroli.

Come in tutta l'area del Sarcidano, anche a Nurri i primi segni della presenza umana risalgono ad un periodo antecedente quello nuragico, il Neolitico, al quale appartengono le cosiddette domus de janas, antichi sepolcri scavati nella roccia.

I resti del periodo romano sono numerosi, con la città di Biora e la strada romana che collegava Biora a Karalis ed Olbia, passando per Valenza (Nuragus): Biora fu probabilmente edificata a scopo militare, per limitare le incursioni barbaricine verso i campi di grano della pianura; a quei tempi, infatti, il Flumendosa costituiva un formidabile baluardo fra le popolazioni dei “Gallilenses” e la “civitas” romana.

Con la nascita dei Giudicati la “villa di Nurri” venne ricompresa nella Curatoria di Seurgus e, successivamente, fu incorporata tra i possedimenti della famiglia Carroz, che andarono a costituire il vasto Ducato di Mandas; la dominazione feudale proseguì fino ai primi dell’Ottocento quando, con la costituzione del Regno Sardo-Piemontese, l’allodio fu riscattato.

Nurri, col nuovo ordinamento, venne ricompreso prima nella Provincia di Isili e poi in quella di Nuoro, nonostante le proteste della popolazione, che per secoli aveva gravitato più verso Cagliari che verso il capoluogo barbaricino; solo recentemente, con la costituzione delle 4 nuove province sarde, il Comune di Nurri insieme al Sarcidano e alla Barbagia di Seulo (esclusi Seui e Ussassai) è tornato a far parte della Provincia di Cagliari.

Il territorio comunale, racchiuso fra i laghi artificiali del Medio Flumendosa a nord-est e Mulargia a sud-ovest, è caratterizzato dalla presenza di terreni prevalentemente basaltici (altopiano di Guzzini, a 734 metri di altitudine), nonché da tacchi calcarei e scistosi, con un’altitudine massima di 764 metri raggiunta dall’antico vulcano spento di Pitz'i Ogu.

La creazione dei due laghi artificiali, nati dallo sbarramento dei fiumi Flumendosa e Mulargia, ha contribuito alla formazione in questa zona di un microclima particolarmente favorevole; i due invasi, le cui acque sono ricche di pesce, oltre a soddisfare le necessità irrigue e di acqua potabile di una vasta area della Sardegna offrono al visitatore la possibilità di ammirare paesaggi di rara bellezza.

I pascoli e i campi coltivati che caratterizzano le terre più fertili si alternano alla macchia mediterranea ed ai boschi di lecci, roverelle e sughere: proprio per la sua fertilità, il territorio è contraddistinto da un'economia prevalentemente vitivinicola ed agro-pastorale, tanto che il paese di Nurri vanta uno dei più moderni impianti isolani per la trasformazione del latte, nel quale si producono formaggi di ottima qualità destinati in particolare all’esportazione verso gli Stati Uniti.

Tra i prodotti agricoli non possiamo non citare il grano duro, a partire dal quale nasce una filiera produttiva di qualità con certificazione biologica, che da luogo ad un’ottima produzione di pane, dolci e paste fresche.

Sempre per quanto riguarda l’economia, importantissime sono le attività artigiane dedite alla lavorazione di materiali quali il legno, il ferro e la pietra (anticamente Nurri era il principale centro di produzione delle “mole sarde” per le macine dei mulini); notevole è la produzione di coltelli a serramanico e di complementi d’arredo.

Un settore che sta acquisendo sempre maggiore importanza è il turismo, grazie alla partecipazione del Comune al Consorzio dei Laghi e alla valorizzazione delle aree circostanti il lago Flumendosa, dove è sorto il centro nautico “Is Tellas“ con annesso albergo, che offre la possibilità di praticare numerosi sport acquatici.

Una visita al territorio vi consentirà inoltre di gustare i piatti tipici della cucina nurrese, fatta di sapori semplici e genuini, con primi piatti come la fregola, i ravioli di ricotta alla menta o i “malloreddus“ e secondi piatti a base di squisita carne locale: dalla classica pecora in cappotto all’agnello in umido con olive e cardi selvatici; da assaggiare sono anche i gustosi formaggi, i dolci e i corposi vini rossi di produzione familiare.

 

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